Recuperare file rimossi su Android: il miglior software da usare

È un errore per cui spesso ci si mangia le mani, eppure è molto più frequente di quello che si potrebbe pensare. Stiamo parlando del fatto di cancellare per sbaglio un file piuttosto che un’immagine dal proprio device mobile Android.

Ebbene, in tutti questi casi, la cosa fondamentale è quella di non farsi prendere dal panico, ma reagire con razionalità, provando a capire che tipo di strumenti usare per provare a recuperare i file che sono andati persi. Ci sono tantissimi software presenti sul web che possono essere notevolmente d’aiuto sotto tale aspetto: proviamo a capire, però, quale sia il migliore.

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Ripristinare file cancellati con EaseUS

Uno dei software che vengono apprezzati maggiormente per recuperare video cancellati è sicuramente EaseUS Data Recovery Wizard. Si tratta di un programma che ha diversi vantaggi, tra cui indubbiamente quello di essere notevolmente facile da usare.

Sono ben tre le versioni che vengono proposte sul web. Infatti, c’è una prima versione Free, che si può scaricare quindi senza dover effettuare alcun tipo di pagamento, ma che presenta anche alcune limitazioni. Ad esempio, non si potrà effettuare il recupero di oltre 2 GB di dati. Altrimenti, c’è la versione Pro, che si caratterizza per consentire il recupero di dati senza alcun tipo di soglia massima da rispettare. Infine, c’è la versione Pro+Bootable Media, che è senz’altro la più completa, dato che mette a disposizione anche l’avvio con un WinPE scaricabile nel caso in cui il sistema non riesca ad avviarsi oppure si arresti di continuo.

Il recupero dei file persi in soli tre passaggi

Ecco una delle principali caratteristiche legate a EaseUS Data Recovery Wizard: un’interfaccia molto facile da utilizzare, con la possibilità di compiere le operazioni di recupero in soli tre passi. La prima fase è quella che prevede la scelta di un percorso da scansionare. Interessante notare come l’utente potrà scegliere anche delle eventuali partizioni che sono state perse.

A questo punto, poi, sarà necessario scegliere tra le due modalità di scansione messe a disposizione, ovvero quella breve oppure quella maggiormente approfondita. Il processo di analisi può essere anche bloccato e poi fatto ripartire in un secondo momento. Il terzo passo è quello di selezionare i file di cui si vuole effettuare il ripristino; i risultati dell’analisi potranno essere esportati o importati, quando necessario. Anche in questo caso, c’è da rimarcare come l’utente possa visualizzare l’anteprima dei file che sono recuperabili, prima di dare avvio all’operazione di ripristino.