Whatsapp, ecco cosa vuole sapere il Garante


Dopo giorni di indiscrezioni, adesso è praticamente certo cosa vuole sapere il Garante a proposito di Whatsapp, ma soprattutto del modo in cui vengono immagazzinati i dati.

Ecco, nel dettaglio, su cosa gravita il quesito:

“Quali tipi di dati personali degli utenti vengono raccolti e usati al momento dell’iscrizione e nel corso dell’erogazione dei servizi di messaggistica e condivisione file; come vengono conservati e protetti questi dati; le misure adottate (es. cifratura, generazione di credenziali etc.) per limitare il rischio di accesso da parte di soggetti diversi dagli interessati e, in particolare, se siano stati previsti sistemi contro gli attacchi tipo “man in the middle”, volti ad acquisire illecitamente il contenuto dei messaggi scambiati mediante l’applicazione; per quanto tempo vengono conservati i dati degli utenti e il numero degli account riferibili a quelli italiani”.

La soluzione a questa nuova questione non dovrebbe essere semplicissima, auspicando che tutto si risolva per il meglio.

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